«Un uomo è ricco in proporzione del numero di cose delle quali può fare a meno»
Henry David Thoreau, Walden, ovvero vita nei boschi

lunedì 25 febbraio 2013

RO 4/47: Intermezzo





« ”Con che cosa salvereste voi il mondo, quale cammino immaginerete per esso, voi, uomini di scienza, d’industria, fondatori di associazioni, dottori nella questione dei salari, esperti in ogni campo? Con che cosa lo salvereste il mondo, vi domando: con il credito? E che cos’è il credito? Dove vi potrà mai portare?”

“Il credito porterà almeno alla solidarietà universale e all’equilibrio degli interessi”

“E voi pretendete di arrivare a questo grazie al credito? Senza ricorrere a nessun principio morale, giovandovi solo della soddisfazione dell’egoismo individuale e dei bisogni materiali? Immaginate che la pace universale e la felicità universale possano essere un effetto dell’egoismo? È proprio così che la intendete, caro signore?”

“Ma il bisogno universale di vivere, di bere, di mangiare, la certezza piena, scientifica che non provvederete a questo bisogno se non grazie all’associazione universale e alla solidarietà degli interessi, è, mi sembra, un’idea abbastanza solida per offrire una base e una fonte di vita a coloro che verranno dopo di noi”

“L’indispensabilità del bere e del mangiare, cioè il semplice istinto della conservazione personale …”

“e non vi basta? L’istinto della conservazione personale è la legge più normale del genere umano”

“chi ve l’ha detto? Si tratta di una legge, questo sì, ma di una legge altrettanto normale quanto quella della distruzione e magari del suicidio. Forse che la legge normale del genere umano consiste solo nella conservazione di se stessi? L’idea è insidiosa, beffarda e sottile! Un’idea gettata come un pomo della discordia fra l’uno e l’altro campo: si tratta di un’idea giusta però. Perché voi, persona non certo sprovvista di capacità, voi per primo ignorate fino a che punto la vostra idea sia vera e profonda. Sì, la legge di conservazione individuale e quella di distruzione si equilibrano. Il demonio governerà il genere umano chi sa fino a quando. Voi ridete? Non credete nel demonio? Questa miscredenza è una delle tante leggerezze. Ma sapete chi è il demonio? Conoscete il suo nome? No? … e intanto, scimmiottando Voltaire, ne deridete la forma, le zampe, la coda, le corna … Ma lo spirito impuro è un grande e potente spirito, senza corna e senza zampe …” » 

Da L’idiota di F. M. Dostoevskij

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