Breve
analisi suoi punti oscuri dell’energie rinnovabili e non
parte uno
Ho notato da tempo che c'è molta confusione attorno alle energie
rinnovabili e all'energia nel suo insieme. Probabilmente anche tra gli stessi
tecnici o comunque tra le persone che hanno a che fare quotidianamente con
energie alternative e la cosiddetta "green economy" non si trovano idee
troppo chiare su come funzionino nella realtà tali sistemi e quali siano i loro
evidenti limiti.
Ci sono alcuni falsi miti diffusi, non so da chi, ma
effettivamente molte persone pensano, forse inconsciamente, che i sistemi ad
energia rinnovabile per antonomasia come l’eolico e il fotovoltaico siano
capaci di produrre in qualsiasi momento, o meglio che siano in grado di
immagazzinare l’energia (non so sotto quale forma) e di renderla disponibile
all’utilizzo, quindi che il loro comportamento sia simile a una caldaia a gas o
all’interruttore della luce. Premo un pulsante e ho energia. Questa idea è più
diffusa di quanto credessi.
Un’altra falsa credenza, meno lampante, è quella che riguarda la
differenza tra energia e potenza, che spesso sono considerati sinonimi ma che
di fatto sono due cose ben diverse: sarebbe un po’ come dire che la distanza e
la velocità siano la stessa cosa. Da ciò si fa tanta confusione quando si parla
di kW e di kWh, usandoli l’uno al posto dell’altro senza troppi complimenti. E
quindi con pochi metri quadri di pannelli fotovoltaici pensiamo di produrre
l’energia di cui abbiamo bisogno, nel momento e nell’intensità che desideriamo.
La
realtà è un’altra. La realtà rispecchia i principi della termodinamica. Partiamo
perciò col definire la differenza tra energia e potenza. L’energia esprime la
capacità di un sistema di compiere lavoro uguale a una forza per uno
spostamento; di fatto non ha una definizione migliore di questa, in termini
puramente filosofici si potrebbe dire che l’energia è ciò che fa accadere le
cose, ciò che permette la vita stessa. La potenza invece riguarda la capacità
di un sistema di produrre, consumare o trasferire energia in una unità di tempo
determinata. La differenza tra energia e potenza è quella che c’è tra la
quantità di acqua che si trova in un serbatoio e la velocità con cui quest’acqua
può passare a un altro serbatoio.
Il
primo principio della termodinamica afferma che l’energia di un sistema isolato
si conserva in quantità, mentre il secondo afferma che tale energia di fatto non
si conserva mai in qualità, ovvero che l’energia dell’universo è sempre la
stessa in termini quantitativi ma si degrada sempre più in termini qualitativi.
Ritornando
quindi ai nostri sistemi a energia rinnovabile, osservando che la fonte
primaria che essi sfruttano è spesso intermittente e non sempre prevedibile
(come nel caso del fotovoltaico e dell’eolico) è naturale che l’energia che
producono dipende dalla presenza e dall’intensità di queste fenomeni naturali
nell’istante esatto che stiamo considerando. L’energia elettrica che generano
ha degli evidenti vantaggi in quanto può essere trasportata facilmente senza
grosse perdite ed è un tipo di energia pregiata in quanto può essere facilmente
convertita in altre forme di energia. Lo svantaggio maggiore dell’energia
elettrica è la difficoltà di accumularla per poterla utilizzare in un secondo
momento. Esistono diversi sistemi per farlo ma sempre a un costo energetico ed
economico troppo rilevante per essere impiegato su larga scala. Questo è il
motivo principale per cui i piccoli sistemi ad energia rinnovabile funzionano
bene se integrati tra di loro in una rete intelligente locale che gestisce
istantaneamente la potenza generata in base alle utenze e ne ottimizza
l’utilizzo. Stiamo andando verso una società sempre più elettrificata, dove le
energie rinnovabili, l’efficienza di conversione, il risparmio e il buon senso
svolgeranno i ruoli chiave per un futuro energetico sostenibile dal punto di
vista ambientale, economico e sociale.
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