Dipinto di Simone Madiai
A volte mi viene da pensare che questa recessione sia una maledizione e che forse sarebbe meglio non si fosse mai presentata, che dopotutto l'avremmo potuta evitare o rimandare, che se la crisi economica, ambientale, energetica, sociale, alimentare, climatica, occupazionale non si fossero tutte aggravate contemporaneamente forse ce la saremmo potuta cavare senza troppi problemi.
E allora mi accorgo immediatamente che la crisi attuale è veramente la nostra benedizione, perché soltanto attraverso una crisi di tale dimensioni l'uomo sarà capace di attivare un cambiamento in se stesso che rivoluzionerà il suo modo di pensare, di agire, di vivere. Perciò questa crisi sistemica non è solo una grande occasione per noi, è il fattore determinante e indispensabile per intraprendere una nuova fase dell'evoluzione umana. Una fase del tutto inedita in cui molte convinzioni e certezze si sgretoleranno e dove la condizione dell'uomo, giunto all'apice del suo dominio del mondo, si risveglierà a una consapevolezza profonda del suo ruolo e della sua identità nel suo Universo.
Comprendere ciò significa quindi utilizzare a favore del “progresso reale”, vale a dire quello basato sul ben-essere e sulla felicità di tutte le persone, una situazione solo apparentemente svantaggiosa. In poche parole, per fare quel salto qualitativo a livello culturale e spirituale, l’essere umano necessita di una condizione esterna che lo faccia reagire in tal senso. Sono convinto che osservando a fondo la società moderna possiamo individuare con estrema chiarezza e lungimiranza la strada migliore da percorrere, tutti assieme.
«Del resto la storia dimostra che i cambiamenti profondi degli stili di vita e dei valori sociali condivisi sono stati effettuati dagli esseri umani e dai popoli soltanto sotto costrizione. Se, come diceva Heidegger “solo un Dio ci può salvare”, la crisi in corso è forse il segnale che si è mosso a compassione di noi» Maurizio Pallante
Questa crisi è utilissima, come sono state utilissime tante guerre che hanno cambiato l'ordine precedente, perché cambiare è un dovere; la felicità che raggiungeremo quando sapremo vivere, saremo adulti, non ha nulla di statico, ci sarà un cambiamento continuo, è solo la pigrizia umana e la poca voglia di crescere che ci rende stabili. L'uomo sta per raggiungere una conoscenza fondamentale che cambierà i suoi obiettivi, capirà che correre dietro al troppo è stato uno dei più grandi errori. Questo è il nuovissimo pensiero di natura psicologica contenuto nel saggio "TERZO MILLENNIO, Scoperta di DIO e del Segreto della CREAZIONE", sì perché stiamo per scoprire questo mistero.
RispondiElimina