Le risorse materiali della Terra sono limitate e in particolare le fonti fossili sono esauribili e perciò molto preziose. Lo sviluppo economico degli ultimi decenni sta divorando quantità crescenti di combustibili e risorse naturali, senza tener in considerazione le loro quantità finite, i loro tempi di rigenerazione e il loro impatto sull’ambiente e sugli esseri viventi.
I più ottimisti addirittura confidano in un futuro giocondo puntando tutto sulla prossima scoperta di nuove fonti energetiche quasi illimitate, oppure sulla possibilità di colonizzare e deturpare altri pianeti del sistema solare o addirittura della galassia. Molti sostengono che la scienza e la tecnologia risolveranno tutti i nostri problemi, persino quelli che da esse sono stati generati. Nulla potrà fermare l’uomo e la sua corsa al progresso.
Questa visione erronea dello sviluppo e del progresso è basata su concetti, come quello di crescita economica, che non sono in accordo con i principi della termodinamica.
Il primo principio della termodinamica indica la conservazione dell’energia, affermando che l’energia non può essere né creata né distrutta ma solo trasformata, perciò introduce il concetto di limite delle risorse naturali, da un punto di vista quantitativo. Il secondo principio invece presenta il problema del degrado dell’energia dal punto di vista qualitativo, affermando che ad ogni trasformazione l’energia diminuisce la sua “utilità”. Quindi l’energia non solo è limitata ma è anche sottoposta a un continuo degrado.
Ciò dovrebbe essere preso in considerazione come base per un nuovo sistema economico allo scopo di garantire un progresso dell’umanità che sia durevole e conviviale.
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