«Un uomo è ricco in proporzione del numero di cose delle quali può fare a meno»
Henry David Thoreau, Walden, ovvero vita nei boschi

sabato 8 gennaio 2011

Fine del mondo nel 2011 o 2012 ? o 20...?



Apprendo adesso che Gesú tornerá sulla Terra il 21 maggio del 2011. Tutti a discuterne, tutti a parlare della tanto celebre apocalisse e del cosiddetto giorno del giudizio. Non solo la Bibbia, ma anche il calendario Maya parla di catastrofi e fine del mondo, addirittura vengono fornite date precise e la gente pare esserne tanto affascinata. Fanno piacere forse delle "veritá scoop", perché i media cosí ci hanno tirato su. Ma dov'é la veritá? Quella "vera".
La veritá é che a nessuno interessa "la vera veritá". La veritá é che la fine del mondo, o meglio la fine della nostra vita come esseri umani su questo pianeta, la nostra esistenza serena, la nostra sopravvivenza come specie vivente e quella di tante altre specie, é ormai a rischio da decenni. Si puó infatti far partire dagli anni sessanta circa la devastazione del pianeta e il degrado umano dovuti a un intenso sfruttamento delle risorse naturali senza alcun criterio di limitazione o di controllo, a una terrificante fiducia ossessiva nel potere del progresso scientifico e tecnologico di dominare la vita e rendere migliore la nostra esistenza, all'agghiacciante macchina del capitalismo e della globalizzazione che livella ogni differenza per l'avanzata della crescita e del denaro. L'umanitá guarda questo fenomeno complesso, dal Nord opulento e grasso al Sud malconcio e inaridito, due parti di una macchina divoratrice di vite, di stabilitá, di felicitá, di solidarietá.
Invece di fantasticare e di ammaliare milioni di persone con storielle leggendarie dovremmo aprire gli occhi su questa cruda realtá e alzarci da soli come singoli individui, come singole entitá fondamentali di un vasto universo in continua evoluzione.
Quello di cui abbiamo bisogno é riscoprire la nostra umanitá ripartendo dalle cose piú semplici che esistano in questo mondo, resettando i nostri cervelli plagiati, andando all'origine, alla radice profonda del nostro "essere" umani, la nostra stessa umanitá, la nostra stessa vita come interrelazione con il nostro ambiente vitale.
Se dovessi fare una premonizione "fantascientifica" allora io direi che tra qualche anno (e se volete una data direi il 21 ottobre del 2020) le persone di tutto il mondo si risveglieranno per la prima volta nella loro vita e si renderanno conto del senso della loro esistenza e del loro immenso potenziale in quanto parte di un'unica immensa entitá vitale che flussa dall'infinito passato. Tutti assieme lo stesso giorno si alzeranno e realizzeranno cosí il migliore dei mondi possibili, un mondo in cui tutti siano a loro agio, in cui la gioia e la compassione trapelino da ogni cosa e la dignitá della vita sia preservata in eterno. Non sarei forse tanto fantascientifico quanto gli altri premonitori??
Non avverrá oggi, non avverrá domani, non avverrá neanche in una data precisa tra vent'anni o piú, ma sono profondamente convinto che una rivoluzione dell'umanitá (una rivoluzione umana appunto) é inevitabile quanto auspicabile. Avverrá perché lo vorremo, avverrá perché lo abbiamo giá deciso, avverrá perché l'abbiamo giá iniziata.
Luca Madiai
Budapest, 2011/01/08

Nessun commento:

Posta un commento