«Un uomo è ricco in proporzione del numero di cose delle quali può fare a meno»
Henry David Thoreau, Walden, ovvero vita nei boschi

lunedì 27 giugno 2011

DFRU: La legge della vita, parte 26/30


Fino ad ora abbiamo parlato di cambiare la nostra vita, cominciando da noi stessi, da dentro di noi, un cambiamento profondo, un processo continuo e costante, non facile ma possibile per tutti. Questo cambiamento lo abbiamo chiamato rivoluzione umana, forse l’unica rivoluzione che l’uomo non ha ancora sperimentato nella sua storia su questo pianeta, ma non abbiamo ancora detto come sia praticamente possibile intraprendere questo percorso di trasformazione interiore.
Non si tratta semplicemente di auto-convincersi o di forzarsi al cambiamento. Non si tratta di meditare e di riflettere per trovare metodi e strategie di azione. Non si tratta di seguire norme comportamentali prestabilite e rigide. Non si tratta nemmeno di attendere che qualcuno ci dica cosa esattamente dobbiamo fare. Tutt’altro. Il buddismo di Nichiren Daishonin infatti propone un mezzo concreto e “semplice” per poter trasformare la nostra vita andando ad interagire con la sua parte più profonda.
Il buddismo di Nichiren Daishonin insegna che la nostra vita è originariamente dotata di una natura illuminata, intatta e non condizionata dagli effetti esterni o dalle nostre precedenti azioni (karma). Questa natura vitale è chiamata Buddità, o stato di Buddità. Si tratta infatti di uno stato vitale, uno stato di condizione della nostra vita interiore in cui sperimentiamo una gioia assoluta, che non dipende cioè da circostanze esterne e che pervade tutto il nostro essere e ci armonizza con tutto il nostro ambiente. Per richiamare questo stato vitale esiste una pratica quotidiana: la recitazione di Nam myoho renge kyo. Si tratta di un mantra che deve essere recitato con voce chiara e decisa, con ritmo sostenuto, scandendo i singoli suoni.
Nichiren attribuì a questa frase il potere di richiamare la nostra buddità innata e riconobbe in essa la legge della vita che è sempre esistita e che trascende la vita e la morte, l’esistenza e la non esistenza. Il suono di Nam myoho renge kyo risveglia in noi una consapevolezza profonda che la nostra stessa vita è illimitata ed è una cosa sola con l’energia pulsante dell’intero Universo. Da questa consapevolezza deriva la felicità assoluta di cui parlavamo e la capacità di trasformare la nostra esistenza quotidiana e tutte le difficoltà che ci troviamo davanti.
Nam myoho renge kyo è quindi l’unica causa per la manifestazione della Buddità, ma allo stesso tempo è la Buddità stessa e cioè l’effetto. E da qui deriva il principio di causa ed effetto simultanei. Nel momento in cui io mi risveglio alla legge di Nam myoho renge kyo, manifesto lo stato vitale di gioia assoluta.
Adesso poniamoci una domanda semplice e proviamo a darci una risposta altrettanto semplice. Cos’è la mia vita?
Sono sicuro che la mia vita non è il mio lavoro, non è la mia nuovissima auto, non è la mia laurea, non è la mia bellissima ragazza, non è la mia famiglia, non è la mia posizione sociale, non è il rispetto che gli altri nutrono per me, non è i miei soldi, i miei averi, non è neanche la mia salute, la mia prestanza fisica, né la mia intelligenza. Dunque cos’è la mia vita nella sua essenza?
Secondo il Buddismo di Nichiren la vita è Nam myoho renge kyo, ovvero la legge mistica che regola la vita dell’Universo. La nostra vita è quindi una cosa sola con la Legge, noi siamo la Legge in quanto manifestazioni della Legge stessa, e la Legge siamo noi in quanto essa permea l’intero Universo, quindi anche noi.
Per approfondire questo concetto basilare e molto delicato suggerisco la lettura dei seguenti riferimenti bibliografici: [9], [12] e [13].
Adesso ci basterà dire che il mezzo pratico per intraprendere la nostra rivoluzione umana è insito nella recitazione di Nam myoho renge kyo. La recitazione quotidiana (mattina e sera) ci permetterà di trasformare la nostra vita impegnandoci in un allenamento costante del nostro spirito, un po’ come facciamo con la palestra per il nostro fisico.

Nessun commento:

Posta un commento