«Un uomo è ricco in proporzione del numero di cose delle quali può fare a meno»
Henry David Thoreau, Walden, ovvero vita nei boschi

lunedì 7 marzo 2011

DFRU: Liberaci dal denaro, parte 10/30


«Il problema non è causato semplicemente dalla scarsità di risorse, ma ha radici più profonde, legate al modo di procedere del sistema economico, che dipende da un’unica variabile (il denaro) e non può integrarsi in un sistema complesso con grandissimo numero di variabili, come la Biosfera» Guido Dalla Casa [8].
Il denaro non è altro che una convenzione, una formalità. Le banconote di per sé non hanno un valore, non più della carta straccia. Nella nostra società invece il denaro è tutto, perché ogni cosa è subordinato alla disposizione di soldi. Con i soldi si può comprare tutto oggigiorno, non solo beni e servizi, si possono comprare persone, diritti, piaceri, favori, potere, si può ottenere l’impunità, l’omertà; il denaro compra addirittura i beni e diritti universali come l’acqua e la libertà. Senza soldi non si vive, siamo costretti ai margini della società, come oggetti inutili, anzi ingombranti. Le cose e le persone, come le idee, vengono valutate in base a quanti soldi possono creare, quanto mercato riescono a stimolare. Fino a che gli interessi economici controlleranno ogni campo della nostra vita, il denaro avrà potere assoluto.
Quando l’economia collasserà (a questi ritmi e con questa politica il tracollo è inevitabile, mi sembra chiaro) nessuno sarà più interessato ai soldi, perché improvvisamente perderanno tutto il loro valore, tutto di un colpo. Gli oggetti che potranno soddisfare i bisogni primari saranno gli unici ad avere un mercato, ad essere preziosi, e forse solo allora i veri valori della nostra vita ci appariranno chiari e naturali.
Liberarci dal denaro, ricercare una maggiore indipendenza dal denaro sarà la via per riacquistare i veri valori e per garantire i diritti essenziali per la dignità di ogni essere vivente. L’indipendenza dai soldi sarà l’obbiettivo che ognuno singolarmente dovrà porsi nell’ottica di un nuovo modo di vivere, di pensare la vita, di lavorare e di acquistare i beni e i servizi di cui abbiamo bisogno.
Per aumentare l’indipendenza dal denaro sarà indispensabile incrementare l’autoproduzione di beni e servizi (pane, orto, assistenza anziani e bimbi …), il volontariato (banche del tempo, servizio civile), il dono, lo scambio e il baratto, nonché riscoprire tanti metodi naturali che i nostri nonni conoscevano bene e che noi abbiamo eliminato nel nome di un mondo migliore, moderno.
La natura nella sua complessità e nella sua straordinaria bellezza ed efficienza ci mostra già le risposte a tante nostre esigenze. Tante sono le trovate e le soluzioni tecniche del tutto naturali alla nostra portata di cui dobbiamo recuperare la conoscenza e l’abitudine d’uso. Non solo, lo studio scientifico avanzato della natura, ci permette di scoprirne i segreti e i meccanismi fantastici che la governano. Piuttosto di usare la conoscenza scientifica della natura per cercare di dominarla, di modificarla e di farla nostra schiava e a nostra misura, dovremo soltanto cercare di imitarla e di imparare dalle piante e dagli animali come loro, a loro tempo, hanno potuto risolvere certe difficoltà e superarle grazie all’ingegno naturale.
La conoscenza della natura non al servizio del mercato, ma al servizio dell’uomo e della sua evoluzione. La natura è in grado di trasmetterci tanto, direi tutto. Tornare al contatto di paesaggi, piante e animali, anche semplicemente osservandoli e contemplandoli ci permetterà di entrare in sintonia con il nostro vero ambiente e di conseguenza armonizzare la nostra vita e il nostro pensiero.

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