«Un uomo è ricco in proporzione del numero di cose delle quali può fare a meno»
Henry David Thoreau, Walden, ovvero vita nei boschi

giovedì 25 dicembre 2014

La comprensione dell'eternità della vita - Daisaku Ikeda



Tutte le persone desiderano una società in cui vivere confortevolmente e in modo piacevole. Dal momento che l’umanità ha questo desiderio, dopo numerosi esperimenti dolorosi e fallimenti riuscirà a costruire una società ideale, ad esempio una società socialista molto avanzata. Dal punto di vista della vita materiale, probabilmente sarà in grado di godere di grande sicurezza dalla culla alla tomba. 

Immaginiamo una società in cui le persone non hanno alcun bisogno di preoccuparsi della disoccupazione, della carestia o della mancanza di alloggio. Anche in una utopia del genere non sarebbero comunque in grado di affrontare la profondità delle sottili differenze nei destini di ciascuno, differenze che sono varie quanto le caratteristiche del viso delle persone. Per esempio, nessun sistema politico potrebbe far nulla per risolvere la sfortuna di coloro che nascono con degli handicap. Troppe persone si trovano ad avere tutte le circostanze contro di loro: perdite improvvise, separazioni da persone, i turbamenti dell’odio e dell’amore, una vita piena di sofferenze, l’impossibilità di utilizzare le proprie capacità, una tragica morte causata dalla perdita di un amore. Che cosa è possibile fare in relazione alle sofferenze di tante persone per trasformare la realtà impietosa che divora le loro vite?

In una società ideale del benessere o comunque in una società altamente sviluppata, le persone godrebbero fisicamente di tanti benefici nella vita concreta che le loro sofferenze interiori verrebbero ancora maggiormente in luce. In quella circostanza, nel bene o nel male, sarebbero costrette a considerare seriamente le caratteristiche del loro destino. 

Il destino risiede innato nella vita. Questo ci porta alla domanda se la teoria che la vita continui a esistere attraverso passato, presente e futuro sia vera o falsa. Il pensiero scientifico moderno potrebbe, forse, rifiutare la teoria come falsa, eppure non è in grado di dare alcuna soluzione alle sofferenze della gente, quindi le lascerebbe semplicemente agonizzare disperate. Soltanto quando le persone comprendono l’esistenza della vita eterna possono cominciare a intravedere una soluzione per i problemi difficili e ingestibili delle loro vite. La loro percezione dell’eternità della vita le convincerà del fatto che esiste una legge della vita, la legge che costituisce l’essenza del Buddismo. Conoscendo questa legge comprenderanno anche di disporre della possibilità di trasformare il loro karma negativo. È a questo punto che una vera religione comincia a operare con la massima efficacia per la vita individuale. 

È naturale che le persone, nel pieno delle difficoltà della loro vita, siano tentate di compiere una riforma della nazione o della società e, successivamente, di mirare alla salvezza del genere umano. È un fatto del tutto comprensibile. Ma sarebbe un grave errore credere che il compimento di un simile tipo di riforma possa risolvere tutti i difficili problemi dell’essere umano. Pensare così è un’illusione, un modo di pensare cui manca la comprensione della persona nella sua interezza; anzi, in modo ancora più determinante, è una corruzione dell’uomo stesso.


Brano estratto dalla "Rivoluzione Umana" vol. 9 di Daisaku Ikeda

Fonte foto: morguefile

giovedì 11 dicembre 2014

Our problems are reflections of our own limited consciousness - Hazel Henderson



Most of the time, the drugs and surgeries that are being prescribed or recommended are to deal with problems that could have been avoided by better education and better preventive care. The costs of these medicines and procedures are included in the GDP, as if they are useful. GDP is usually calculated as the monetary value of all goods and services during one year, as an indicator of a country's standard of living. So what is actually a negative cost looks as if it is something positive. This problem of not being able to separate the "bads" from the "goods" highlights the contradictions inherent in the whole way of using money to try to measure health care or any other aspect of a country's progress.

Our current economic models are blind to the social and environmental costs, which then get left out of the economic equation. However, these costs are felt in terms of health problems, pollution and all kinds of social pathologies such as unemployment and inequality. I try to point out the crises that our financial system gets us into. The Wall Street crash of 2008 caused terrible hardship to millions of people and happened because the financial system blinds itself to what they call "externalities." Unless companies are forced to "internalize" all those costs and put them on the balance sheet, you can't have a proper accounting system.

In terms of the health sector, consider the incredible costs in the US of childhood obesity, which stems from allowing soft drink and fast food companies to place dispensers in schools. We have to connect the dots: our problems are a mirror held up to our own limited consciousness.

[...]

In the last 300 years, we had this compartmentalization of knowledge: the reductionism of trying to understand the whole by examining the parts. This produced a lot of brilliant technologies, but they are not well related to one another. The big task now, which I saw being undertaken at Rio+20 in 2012, is the reintegration of knowledge. This is the basis for going forward with more coherent policies in the future.

All these problems out there, from climate change to desertification; everything from poverty to inequality to ill health are reflections of our own limited consciousness. Cooperation, sustainability, green economy, equality, justice were key words at that conference. We humans have the amazing capability in our brains to both zoom the lens of our minds and focus in on the details--the capability to care for the immediate--as well as the capability to pull back and take a wide view and to realize we are all children of the cosmos.


Estratto da "Beyond Economics: a new measure of well-being" di Hazel Henderson - SGI Quarterly

martedì 9 dicembre 2014

Riflessioni sulla politica – di Daisaku Ikeda



«La storia dimostra che le riforme limitate alla sfera politica spesso hanno causato degli spargimenti di sangue. Una rivoluzione politica conseguita al costo di sangue umano può sopravvivere soltanto tramite ulteriori sacrifici. E questo nuovo sistema, in seguito, non potrà che essere mutato con un’altra rivoluzione che causerà ulteriori spargimenti di sangue. La storia umana non è altro che una successione di simili follie. Senza considerazione delle epoche, l’uomo è sempre rimasto stregato e si è lasciato manipolare dalla natura demoniaca del potere. 
Con la sua lucida mente, non dubitava assolutamente dell’esistenza di questa natura malvagia. Egli aveva raggiunto questa conclusione dopo cinquanta anni di vita. La politica sarebbe dovuta servire al popolo per arrecare a esso pace e felicità. In realtà, tuttavia, il potere politico si trasforma sempre in qualche cosa di diabolico che opprime le masse, e lui lo sapeva fin troppo bene. Egli capiva chiaramente che una forma ideale di politica doveva essere capace di soggiogare questo demone. Inoltre, sapeva che un semplice rovesciamento di regime causato da un movimento popolare non avrebbe assolutamente condotto all’estinzione di questa natura malvagia. Il XIX secolo aveva conosciuto molte rivoluzioni politiche. Il loro effetto aveva dato origine a nuovi sistemi in diversi paesi nel corso del XX secolo, sistemi profondamente differenti da quelli del passato. Tuttavia, egli poteva chiaramente vedere che, anche nei nuovi sistemi, i popoli non si erano ancora liberati dal giogo del demone. Anzi, le nuove forme di governo avevano cominciato a provocare nelle persone un’agonia ancora maggiore. Egli deplorava la stupidità di queste trasformazioni. Nel suo cuore l’uomo del tempo presente desidera liberarsi da tali follie assurde. Ma davanti a questo dilemma non si poteva fare affidamento sulla politica. 
Da molti anni conosceva la risposta a questa domanda. Qualsiasi sistema politico sarebbe andato bene, egli pensava, se soltanto il popolo avesse tratto da esso pace e felicità. Egli non desiderava criticare i sistemi politici in se stessi. Attribuiva i vari mali delle politiche moderne all’azione del demone. Se il demone si celava nella politica, allora la conclusione logica era che il demone possedeva coloro che dominavano la scena politica, ovvero gli statisti. In altre parole, il demone di per sé, non dimorava né in un sistema liberale né in un sistema socialista. Risiedeva negli esseri umani che guidavano quei sistemi. E il demone del potere stava monopolizzando gli stessi sistemi.» 

[...]

«Le conseguenze di ogni azione, nel bene e nel male, possono soltanto essere attribuite all’uomo stesso. L’uomo. Che essere intrattabile! Sembrava generare il demone del potere nonostante i nobili ideali che coltivava. 
Proprio per questo, l’argomento fondamentale era l’uomo stesso. Com’era possibile formare politici che, al di là di tutto, crescessero corretti e onesti? Considerando la corruzione della politica del tempo presente, occorreva, prima di tutto, porsi questa domanda.
Tutti i partiti dell’epoca affermavano che i loro obiettivi erano lottare per la felicità e la pace del popolo. Tuttavia, all’atto pratico erano semplicemente orientati verso il potere. Una volta che giungevano al potere, lasciavano libero spazio al demone che si nascondeva dentro di loro, al punto da non farsi alcun problema nel sacrificare le persone. Questo demone sembra dimorare nel potere ma, in realtà, dimora nella vita umana. Il potere non è altro che un catalizzatore. Si pensa, in genere, che la riforma politica richieda semplicemente delle trasformazioni sul piano politico, ma non è il sistema politico a condurre il governo; è l’essere umano che dà origine a tutte le iniziative. Nondimeno, i politici del tempo erano arroganti al punto da illudersi che la politica di per sé avrebbe potuto modificare gli esseri umani. Egli pensava che questa fosse, probabilmente, la causa fondamentale della corruzione politica. La decadenza della politica derivava dalla degenerazione dei politici, ovvero, dalla degenerazione dell’uomo stesso. 
Egli si rendeva perfettamente conto che questa corruzione era comune a tutte le sfere della società dell’epoca. Tuttavia, si preoccupava in particolare della decadenza della politica. Infatti, dato che il mondo politico deteneva il potere, la sua degenerazione poteva influenzare direttamente la felicità e l’infelicità di ciascuno. Tutti i partiti promettevano di realizzare gli scopi che si erano prefissati. Sarebbe stato bello se le masse si fossero potute affidare pienamente a essi. Eppure, in realtà egli vedeva con i propri occhi un numero sempre maggiore di persone che, sentendosi tradite, sviluppavano soltanto sfiducia verso la politica. Si desiderava che emergesse un partito politico che, prima di tutto, fosse espressione di persone assolutamente affidabili.»


Brani estratti da “La Rivoluzione Umana” vol. 9 di Daisaku Ikeda

fonte foto: MorgueFile

giovedì 4 dicembre 2014

Sono un fiore, e fiorirò



Sono un seme, e germoglierò
solo un piccolo seme
senza alcuna capacità,
ma germoglierò

Sono un fiore, e fiorirò
al mio modo
al mio tempo,
ma fiorirò


Sono un frutto, e maturerò
grazie all’acqua e al vento
grazie alla terra e al sole,
ma maturerò


Sono un fiore, e fiorirò
perché è nella mia natura
non ho nessuna certezza
soltanto infinite possibilità

lunedì 1 dicembre 2014

Andare a Piedi e in Bicicletta - Manuale di Mobilità Sostenibile



In questo ebook, gli autori illustrano come muoversi e usare i mezzi di trasporto in modo consapevole, per alleggerire o azzerare l’impatto ambientale, risparmiando tempo e denaro.

La mobilità sostenibile è soprattutto uno stile di vita che permette nuove esperienze di socialità e di riscoperta di sé e dell’interconnessione con la natura.

L’ebook è suddiviso – e approfondisce con esempi e consigli pratici – tre campi:

- la riscoperta del camminare, non solo per mantenersi in forma ma soprattutto per fare un’esperienza di vita e, perché no, spirituale;

- il semplice quanto rivoluzionario uso della bicicletta che permette all’uomo di triplicare la sua velocità di moto, diminuendo l’energia impiegata senza nessun utilizzo di fonti esterne e senza nessun impatto sull’ambiente;

- l’economia della condivisione che promuove le nuove frontiere della mobilità.

Grazie ai consigli pratici e al racconto delle esperienze degli autori avrai tutte le informazioni utili e gli strumenti per muoverti rispettando l’ambiente e in armonia con ciò che ti circonda e che sei.

Per maggiori dettagli e per scaricare il demo vai a questa pagina