«Un uomo è ricco in proporzione del numero di cose delle quali può fare a meno»
Henry David Thoreau, Walden, ovvero vita nei boschi

giovedì 13 novembre 2014

Un cambiamento di prospettiva epocale - Daisaku Ikeda

fonte foto: MorgueFile

Brani estratti dal – La saggezza del Sutra del Loto di Daisaku Ikeda


«Finora, lo sviluppo economico è stato posto al di sopra di ogni altro obiettivo, ma ora avvertiamo la necessità di rivolgere la nostra attenzione a una meta più alta, a qualcosa di più fondamentale, ovvero alla crescita e all'evoluzione dell’essere umano. 
Viviamo in una società che ha compiuto incredibili passi avanti nella comunicazione e nella tecnologia. Abbiamo iniziato a comprendere che per poter gestire e utilizzare in modo appropriato questo flusso di conoscenze, abbiamo bisogno di una crescita altrettanto rivoluzionaria in saggezza e profondità di giudizio. C’è qualcosa che non va in questo stato di cose, percepiamo una mancanza: la scienza non può portarci la felicità, tanto meno possono farlo i sistemi socialisti o capitalisti. Non importa quante conferenze si organizzino, quanto rilievo si dia ai principi morali o quanto si disserti sui fattori psicologici o si ingaggino dibattiti filosofici: manca qualcosa di essenziale»

«La scienza classica, e in particolare la meccanica newtoniana, è basata su una visione materialistica dell’esistenza. Prendiamo come esempio la forza di gravità che opera su due oggetti solidi. Questo sistema è riuscito a spiegare molto bene parecchi fenomeni fisici, tanto da sancire il predominio della visione meccanicistica della vita: niente più che materia, nient’altro che una macchina. Questa tendenza di fissare un aspetto della realtà, applicandolo poi a tutto il resto, è stata definita “riduzionismo”. L’errore del pensiero riduzionista consiste nel voler ridurre l’intero a una delle sue parti per poi estendere il punto di vista parziale al tutto. Questo modo di vedere puramente riduzionista ha gettato un’ombra sulla vita delle persone e ha contribuito a privarle della speranza e ad aumentare il loro senso di impotenza.
Per evitare di cadere nell’errore di venerare la scienza come se fosse una religione, è necessaria una vera filosofia che esprima una visione olistica della vita. Un vero metodo scientifico riconosce una visione parziale per quello che è: una visione parziale. E poiché la ricerca della verità sta alla radice della scienza, quando una visione parziale che un tempo godeva di autorevolezza, raggiunge un punto morto, la scienza cerca di spezzare l’impasse e di scoprire nuove teorie più creative che si avvicinino maggiormente alla realtà. Questo è il modo in cui avvengono le rivoluzioni scientifiche»

«La scienza tende a considerare la vita come una specie di macchina composta da diverse parti. Essa ha cercato di scavare a fondo nella vita e negli esseri umani, scomponendo sempre ogni cosa in elementi in opposizione tra loro, come corpo e spirito, oggetto e soggetto. E ha cercato di capirne il funzionamento riducendo il tutto a un fatto meccanico, materiale. La scienza ha in definitiva incoraggiato una visione materialistica della vita, una prospettiva in cui le relazioni antagoniste dominano non solo tra gli esseri viventi, ma anche tra questi e l’ambiente circostante. 
Più recentemente, tuttavia, abbiamo visto sorgere un nuovo approccio scientifico e una maggiore coscienza ecologica. Questo nuovo approccio incita a trascendere il dualismo, a fondere il pensiero scientifico e quello spirituale. 
Valori dimenticati quali l’armonia con la natura, il senso di unità con gli altri, l’uguaglianza e le diversità vengono gradualmente riscoperti. Si sta riscoprendo quella visione unitaria della natura e dei fenomeni legati alla vita, già immaginata da Goethe: “Verrà inevitabilmente il tempo in cui il pensiero meccanicistico e atomistico sarà accantonato da tutte le persone sagge, e i fenomeni appariranno come determinati dinamicamente e chimicamente; la vita divina della natura si dispiegherà così in modo sempre più ampio”.
Anche in noi c’è un desiderio evidente di cambiare il modo di vedere il mondo e di riuscire finalmente a vederlo come un’entità vivente. Si tratta di un cambiamento di prospettiva epocale»

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