«Un uomo è ricco in proporzione del numero di cose delle quali può fare a meno»
Henry David Thoreau, Walden, ovvero vita nei boschi

lunedì 21 febbraio 2011

DFRU: Eliminare i mostri neri: l'auto e la TV, parte 8/30


Se dovessi identificare dei responsabili (nonché dei simboli) del degrado sociale, ambientale nonché politico ed economico e pure culturale della nostra epoca, le invenzioni tecnologiche che hanno reso possibile il nostro “sviluppo” e che sono entrate nelle nostre vite dal dopoguerra fino ad oggi diventando parte del nostro pensare, del nostro agire, del nostro vivere, queste due entità sarebbero proprio la televisione e l’automobile. Entrambi mezzi di trasporto se vogliamo, la prima trasporta immagini e audio in ogni capo del mondo, l’altra trasporta persone e cose a velocità sostenute ma comunque ridotte in rapporto con le dimensioni fisiche del nostro pianeta.
La televisione ha eliminato la conversazione nelle famiglie, a cena e dopo cena, ha letteralmente imbambolato intere generazioni, ipnotizzato a suon di film, telefilm, serie, pubblicità sempre più accanita, per non parlare delle ultime porcherie come le fiction, i reality show e gli stupidi telequiz con veline sempre più nude e prosperose.
Questo lo sanno tutti, ma pochi riescono a vivere senza TV, perché ne siamo tutti drogati e influenzati, talmente tanto che dentro di noi pensiamo: «l’ha detto la televisione», limitando sempre di più la nostra capacità critica e di approfondire argomenti rilevanti. Negli ultimi anni ad ogni modo la televisione è peggiorata così tanto che molti se ne stanno accorgendo e cominciano a tenerla spenta più spesso. In realtà quello che dovrà accadere è la completa liberazione dalla televisione di tutte le famiglie … e sarà una scelta propria e del tutto naturale. La televisione sarà sostituita dalla rete web, che invece non consente di ricevere informazioni solo passivamente ma permette un’interazione attiva e la completa libertà di esprimersi. Solo spengendo le televisioni potremo avviare un vero cambiamento.
Mentre con la TV il processo di alienazione è già cominciato e siamo già a buon punto, con l’auto, soprattutto in Italia, siamo davanti a un grosso scoglio duro da abbattere. Ad ogni modo sarà inevitabile anche la sconfitta dell’automobile e forse molto più prossima di quanto crediamo.
Il rendimento utile di un motore a benzina è al massimo dello 0.3, questo significa che oltre il 70% dell’energia introdotta nella macchina, tramite il carburante, è sprecato e disperso in atmosfera sotto forma di calore. Sarebbe quindi più giusto parlare di caldaie con le ruote piuttosto che di automobili, dato che la loro funzione principale è quella di riscaldare l’aria.
Ma non solo le auto sono inefficienti, inquinano tantissimo, fanno rumore e creano caos nelle strade delle città sovraffollate. Le auto richiedono parcheggi, strade, ponti, incroci, semafori, benzinai, meccanici. Anche pensando ad un’ipotetica auto che andasse ad acqua frizzante mantenendo buone prestazioni e con un inquinamento atmosferico completamente azzerato, non risolveremo comunque il problema del traffico nelle grandi città. Le macchine occupano tantissimo spazio e non rappresentano assolutamente il mezzo più efficace per muoversi nelle città, anche se prescindiamo dal problema rumore e smog restano comunque i limiti fisici di ingombro e di spazio nelle strade. Il traffico è l’esempio clou di un sistema che non funziona, di un sistema che è arrivato alla sua saturazione, alla sua fine, alla sua obsolescenza perché non rappresenta più un metodo vantaggioso né razionale, sotto vari punti di vista (ambientale, economico, sociale, visivo, pratico e della salute). Il traffico aumenta la confusione, il rumore, lo stress, l’inquinamento atmosferico. Inoltre muoversi in macchina isola le persone tra di loro, chiusi nei loro abitacoli confortevoli, e spesso le mette l’una contro l’altra per questioni assurde.
Per ultimo non dimentichiamo l’aspetto più importante, e cioè i morti e gli invalidi dovuti a incidenti stradali. Non è pensabile in una società civile dover rischiare la vita tutte le mattine per andare a lavoro. Tutte queste motivazioni fanno concludere che le auto non sono e non saranno mai il mezzo più efficace per spostarsi, specialmente nelle grandi città. Questa non è un’opinione personale, è un dato di fatto.
Il mezzo di trasporto più efficiente per tratte di media e breve durata è già stato inventato, non occorre sforzarci tanto con ricerche di super tecnologie e neanche di spendere tanti soldi. Il mezzo perfetto per brevi percorrenze è la bicicletta. Non inquina, non occupa spazio se non poco più di una persona che cammina, non necessita di energia se non quella del nostro corpo, non fa rumore, non è pericolosa nel caso di incidenti a normali velocità, per di più permette di mantenersi in forma fisica e magari di risparmiare i soldi della palestra. Per tutti gli altri spostamenti ci sono i trasporti pubblici, una fitta rete di trasporti veloci, silenziosi ed elettrici che raggiunge ogni parte delle città e con un prezzo irrisorio.
L’uso delle macchine sarà sempre più scoraggiato fino ad essere vietato (come lo è già nei centri storici), le auto spariranno dai garage, spariranno pure dai marciapiedi, quando avremo bisogno di un’auto per un determinato motivo specifico ne noleggeremo una. Vivremo meglio senza auto né moto o motorini, ci sarà più silenzio nelle città, più spazio per camminare e andare in bici, più sicurezza per tutti, più aria pulita, più libertà di movimento, più possibilità di incontrare amici o conoscenti e scambiare due parole in civiltà.
Le case produttrici di automobili dovranno già da subito convertire la loro produzione e ingegnarsi per trovare un nuovo prodotto da mettere sul mercato se non vogliono rischiare di chiudere con gravi danni economici per tutti.
Il mondo del futuro sarà un mondo migliore: eliminare TV e auto dalle nostre case sarà uno dei primi passi.





Immagine tratta dal libro "La decrescita per tutti" di Nicolas Ridoux

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