«Un uomo è ricco in proporzione del numero di cose delle quali può fare a meno»
Henry David Thoreau, Walden, ovvero vita nei boschi

lunedì 16 maggio 2011

DFRU: La teoria del valore, parte 20/30


Spesso diciamo che la nostra società ha perso i valori fondamentali, o che si basa su valori fittizi, materiali, come il denaro, la fama, il potere, il riconoscimento sociale. Nessuno insegna più quale sia il senso e lo scopo della nostra vita su questa Terra. L’imperativo predominante è quello di creare ricchezza monetaria, crearsi una posizione di prestigio nella comunità, acquistare importanza, e sempre più frequente tutti i mezzi per raggiungere questi scopi diventano leciti. Nessuno crede più di poter conciliare le proprie ambizioni con quelle degli altri e la legge del più forte stabilisce chi ha ragione e chi ha torto.
Tuttavia esistono altre vie per realizzare la propria vita, sebbene non siano insegnate in nessuna scuola. Esiste la cosiddetta Teoria del valore [3] dell’educatore giapponese Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944), la quale afferma che lo scopo della nostra esistenza sta nella creazione del valore, per noi e per la società intera. Il concetto di creazione di valore comprende il termine creare, ovvero un’azione attiva e creativa, e il termine valore che consiste di tre elementi: bellezza bene e guadagno.
Secondo Makiguchi la realtà (o verità), se pure possa essere osservata sotto infiniti punti di vista, è unica e non può essere creata né cambiata dall’azione dell’uomo, la realtà e ciò che è. Il valore invece può essere creato allo scopo di modificare la relazione tra l’oggetto esterno e l’uomo, in quanto connota un rapporto soggetto-oggetto. Il modo per creare valore è quello di interagire con la natura e con la realtà in modo da creare un ordine nuovo che produce un beneficio sostanziale per la società intera.
 La bellezza si riferisce alla risposta sensoriale del singolo individuo all’ambiente esterno e riguarda solo una parte della sua vita.
 Il guadagno invece è riferito alla totalità della vita dell’individuo e consiste nella relazione tra l’individuo e l’oggetto. Tale relazione contribuisce allo sviluppo e al mantenimento della sua vita.
 Il bene è un valore sociale, una relazione tra soggetto-oggetto che arreca sostegno e beneficio alla società intera.
In opposizione a bellezza, guadagno e bene ci sono bruttezza, perdita e male e sono indicativi di ogni relazione considerata nociva al mantenimento della vita (la creazione di disvalore). Makiguchi crede che lo scopo dell’educazione sia quella di insegnare la distinzione tra valore e verità e tra bellezza, guadagno e bene in modo da armonizzare queste componenti nelle relazioni (pensieri, parole e azioni) che creiamo nella nostra vita.
Questa teoria del valore, include il concetto di felicità e benessere che andavamo cercando, e non soltanto parla della felicità del singolo, ma comprende, e ne fa condizione necessaria, anche l’impegno e il desiderio per la felicità altrui. Tutto questo è visto in un’ottica del singolo individuo che si attiva, che prende coscienza e agisce per il proprio e l’altrui bene.
«La vera felicità viene unicamente dal condividere gioie e dolori con gli altri e con la nostra comunità. È essenziale dunque che il vero concetto di felicità racchiuda in sé il senso di una partecipazione attiva alla vita sociale» (Makiguchi, Educazione per una vita creativa, Rivista Duemilauno n. 28).

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